Infezioni in gravidanza

INFEZIONI VIRALI E RISCHI IN GRAVIDANZA

Infezioni in gravidanza

In Italia sono principalmente due i virus pericolosi se contratti in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, perché possono attraversare la placenta e interferire pesantemente con lo sviluppo del nascituro: il Citomegalovirus (CMV) e il Rubella virus, che causa la rosolia.

Il Citomegalovirus fa parte della famiglia degli Herpesvirus, si trasmette principalmente attraverso la saliva, soprattutto in luoghi affollati come scuole e asili. Nelle persone sane, l’infezione si risolve quasi sempre velocemente e senza manifestare sintomi. Se contratta in gravidanza invece, soprattutto nel primo trimestre, può raggiungere il feto: nel 10% dei neonati infettati si verificano conseguenze neurologiche, in particolare sordità congenita, ma anche microcefalia, malformazione cardiache e oculari. A oggi non ci sono vaccinazioni né trattamenti efficaci per curare l’infezione da citomegalovirus. L’unico modo per proteggersi è ridurre il rischio di contagio, che proviene soprattutto dai bambini in età prescolare: non condividere con i bambini stoviglie, asciugamani, spazzolino da denti, non toccare oggetti che un bambino potrebbe aver succhiato o messo in bocca.

La rosolia non è una malattia particolarmente pericolosa nei bambini o negli adulti. In molti casi è asintomatica e i sintomi, quando ci sono, sono quasi sempre lievi: eruzione cutanea di macchioline, febbre spesso moderata, dolori articolari e occhi arrossati e lacrimosi. È invece estremamente pericolosa per il feto se contratta in gravidanza, soprattutto nelle prime 16 settimane. Può causare aborto spontaneo, morte intrauterina e sindrome da rosolia congenita, con gravi malformazioni a vari organi: all’occhio, con rischio di cataratta e glaucoma, all’orecchio, provocando sordità, al cuore e al sistema nervoso, con rischio di ritardo mentale e motorio. Contro il Rubella virus abbiamo un vaccino efficace. Dal 2017 rientra tra quelli obbligatori per tutti i nuovi nati. Ma se una donna ha il dubbio di non essere vaccinata, prima della gravidanza dovrebbe fare un esame del sangue per verificare l’immunità e in caso negativo effettuare anche da adulta la vaccinazione.

In alcune regioni del mondo, per esempio in alcune zone del Sudamerica, è endemico anche il virus Zika, veicolato dalle zanzare del genere Aedes, che se contratto in gravidanza può causare microcefalia nel feto. Ad oggi non esiste una vaccinazione contro Zika l’unica misura di prevenzione è evitare la puntura delle zanzare, adoperando zanzariere e coprendo quanto più possibile il proprio corpo.

Per quanto riguarda COVID19 (coronavirus) diverse sono le gravidanze portate a termine attualmente da donne positive ma  in nessuno di questi casi è stata rilevata la trasmissione al feto o complicanze respiratorie nella donna legate allo stato di gravidanza.

Dottssa Garofalo Greta

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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