Mese: Maggio 2017

 

La terapia orale per il benessere intimo della coppia in menopausa

Menopausa: nuovo farmaco

MenopausaArriva anche in Italia un nuovo farmaco orale, privo di ormoni, per il trattamento dell’atrofia vulvare e vaginale sintomatica (AVV). Si chiama ospemifene ed è un nuovo modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERM, Selective Estrogen Receptor Modulator). Non è un ormone ma induce alcuni degli effetti benefici degli estrogeni e aiuta a migliorare i sintomi dell’AVV, sia nelle forme moderate che severe nelle donne in post-menopausa che non sono candidate alla terapia estrogenica vaginale locale che è considerata la terapia di prima scelta più efficace per curare questo disturbo.
L’atrofia vulvovaginale è una condizione patologica femminile che riguarda circa il 50% delle donne in post menopausa (naturale o indotta chirurgicamente/farmacologicamente) e i cui sintomi principali sono secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). E’ ancora poco conosciuta e sotto diagnosticata: il 63% delle donne non sa che è una condizione cronica ed oltre il 50% dei medici non ne parla con la paziente. Irritazione, bruciore, prurito, infiammazione e dolore durante i rapporti sessuali: ecco i principali sintomi dell’atrofia vulvo-vaginale . Essa consiste nella progressiva modificazione della struttura del tessuto vaginale e vulvare in conseguenza della carenza di estrogeni, che portano ad un assottigliamento delle pareti della vagina che diventano più fragili e meno lubrificate.L’ AVV porta a un’importante riduzione della lubrificazione vaginale, inoltre può anche associarsi a lievi perdite ematiche per maggiore sensibilità a microtraumi e determinare uno spostamento del ph vaginale verso valori più alti (normalmente il ph vaginale è acido, compreso tra 4,5 e 5,5) creando la condizioni per ricorrenti cistiti, micosi e vaginiti batteriche, problemi che riguardano quasi il 40% delle donne in menopausa.L’atrofia vulvo-vaginale, oltre ad intaccare la qualità di vita delle donne in post-menopausa, ha conseguenze molto forti anche sulla vita di coppia, sia da un punto di vista relazionale che rispetto all’intimità sessuale. Ben il 67% delle donne con atrofia vulvo-vaginale evita l’intimità con il proprio partner.
Come spiegato dalla dottoressa Garofalo Greta, specialista in ginecologia e ostetricia, “la nuova terapia ovvero ospemifene permette di migliorare sintomi come la secchezza vaginale e la conseguente dispareunia, ossia il dolore causato da una secchezza severa durante i rapporti intimi; la disponibilità di un trattamento orale è importante poiché non solo riduce i sintomi, favorendo l’intimità di coppia, ma migliora notevolmente anche la qualità di vita della donna che soffre di AVV, una condizione cronica nella metà delle donne che entrano in menopausa”. Ma non solo: “Può essere usato nelle donne con tumore al seno che abbiano completato le cure ormonali e inoltre in quelle donne che hanno timore degli ormoni o non amano le terapie locali” aggiunge la dottoressa Garofalo. Non essendo un ormone, ma un SERM, ospemifene “è quindi in grado, a seconda dell’organo e del tessuto, di bloccare i recettori estrogenici, ad esempio a livello della mammella, oppure di stimolare i recettori estrogenici a livello di tutti i tessuti vaginali, assicurando così un buon trofismo dei tessuti e, di conseguenza, una buona lubrificazione”.
Gli studi clinici hanno dimostrato efficacia e buona tollerabilità nel trattamento dei disturbi vaginali correlati alla post-menopausa (secchezza e dispareunia) già dopo 4 settimane di terapia per raggiungere dopo 12 settimane il pieno effetto benefico.

Dott.ssa Greta Garofalo

Specialista in ginecologia e ostetricia