Mese: Aprile 2020

 

Infezioni in gravidanza

INFEZIONI VIRALI E RISCHI IN GRAVIDANZA

Infezioni in gravidanza

In Italia sono principalmente due i virus pericolosi se contratti in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, perché possono attraversare la placenta e interferire pesantemente con lo sviluppo del nascituro: il Citomegalovirus (CMV) e il Rubella virus, che causa la rosolia.

Il Citomegalovirus fa parte della famiglia degli Herpesvirus, si trasmette principalmente attraverso la saliva, soprattutto in luoghi affollati come scuole e asili. Nelle persone sane, l’infezione si risolve quasi sempre velocemente e senza manifestare sintomi. Se contratta in gravidanza invece, soprattutto nel primo trimestre, può raggiungere il feto: nel 10% dei neonati infettati si verificano conseguenze neurologiche, in particolare sordità congenita, ma anche microcefalia, malformazione cardiache e oculari. A oggi non ci sono vaccinazioni né trattamenti efficaci per curare l’infezione da citomegalovirus. L’unico modo per proteggersi è ridurre il rischio di contagio, che proviene soprattutto dai bambini in età prescolare: non condividere con i bambini stoviglie, asciugamani, spazzolino da denti, non toccare oggetti che un bambino potrebbe aver succhiato o messo in bocca.

La rosolia non è una malattia particolarmente pericolosa nei bambini o negli adulti. In molti casi è asintomatica e i sintomi, quando ci sono, sono quasi sempre lievi: eruzione cutanea di macchioline, febbre spesso moderata, dolori articolari e occhi arrossati e lacrimosi. È invece estremamente pericolosa per il feto se contratta in gravidanza, soprattutto nelle prime 16 settimane. Può causare aborto spontaneo, morte intrauterina e sindrome da rosolia congenita, con gravi malformazioni a vari organi: all’occhio, con rischio di cataratta e glaucoma, all’orecchio, provocando sordità, al cuore e al sistema nervoso, con rischio di ritardo mentale e motorio. Contro il Rubella virus abbiamo un vaccino efficace. Dal 2017 rientra tra quelli obbligatori per tutti i nuovi nati. Ma se una donna ha il dubbio di non essere vaccinata, prima della gravidanza dovrebbe fare un esame del sangue per verificare l’immunità e in caso negativo effettuare anche da adulta la vaccinazione.

In alcune regioni del mondo, per esempio in alcune zone del Sudamerica, è endemico anche il virus Zika, veicolato dalle zanzare del genere Aedes, che se contratto in gravidanza può causare microcefalia nel feto. Ad oggi non esiste una vaccinazione contro Zika l’unica misura di prevenzione è evitare la puntura delle zanzare, adoperando zanzariere e coprendo quanto più possibile il proprio corpo.

Per quanto riguarda COVID19 (coronavirus) diverse sono le gravidanze portate a termine attualmente da donne positive ma  in nessuno di questi casi è stata rilevata la trasmissione al feto o complicanze respiratorie nella donna legate allo stato di gravidanza.

Dottssa Garofalo Greta

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

TAG: Infezioni in gravidanza, infezioni virali, rischi in gravidanza

Ritardo del ciclo

RITARDO DEL CICLO: LE POSSIBILI CAUSE

Ritardo del ciclo

L’irregolarità del ciclo mestruale colpisce diverse donne; oltre all’instaurarsi di una gravidanza, i motivi per cui le mestruazioni possono tardare o non presentarsi, possono essere diversi, da variazioni ormonali a condizioni di salute più serie.

In genere il menarca, la prima mestruazione, compare nella ragazzine tra i 10 e i 15 anni e in questo periodo è frequente una certa irregolarità; così come accade nelle donne che si avvicinano alla menopausa. Sono fasi di transizione nella vita di una donna, in cui il corpo necessita del giusto tempo per adattarsi ai cambiamenti.Nella maggior parte delle donne il ciclo mestruale dura 28 giorni, ma può variare dai 21 ai 35 giorni. Le cause dell’irregolarità possono essere molteplici ed è importante far riferimento al proprio ginecologo, al fine di capire insieme la situazione e individuare eventuali rimedi.

 Stress, perdita o aumento di peso

Lo stress può condizionare non solo la vita quotidiana, ma anche lo stato di salute, influendo sull’ipotalamo, la parte del cervello deputata alla regolazione del ciclo mestruale. Talvolta lo stress può condurre a perdita o aumento di peso, condizioni che se improvvise o eccessive possono avere una ricaduta anche sulla regolarità del ciclo. Le donne che soffrono di disturbi alimentari (come bulimia e anoressia) o che sono fortemente in sovrappeso, spesso vanno incontro a irregolarità mestruale o a mancata presentazione di mestruazioni.

Sindrome dell’ovaio policistico

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disordine endocrino caratterizzato da anovulazione ed iperandrogenismo, coinvolge il 5-10% della popolazione femminile in età riproduttiva e rappresenta una delle più comuni cause di infertilità nella donna e anche di irregolarità mestruali.

Malattie croniche e farmaci

Fra le patologie non strettamente ginecologiche che possono portare ad alterazioni del ciclo mestruale bisogna ricordare i disturbi a carico della tiroide. Questa piccola ghiandola è infatti responsabile del metabolismo e dunque anche dei livelli ormonali.Un’altra ghiandola situata alla base del cranio, l’ipofisi, svolge un ruolo importante nel controllo del ciclo mestruale. Alcune alterazioni ipofisarie (adenomi, insufficienza funzionale ecc.) possono essere qualche volta le cause di una oligomenorrea (riduzione numero di cicli mestruali), così come l’iperprolattinemia, ossia l’eccessiva produzione dell’ormone prolattina – prodotto appunto dall’ipofisi – può provocare irregolarità mestruali.

Anche alcuni farmaci come gli antidepressivi, antiepilettici, antipsicotici e terapie croniche con cortisonici possono indurre alterazioni del ciclo mestruale.

Dottssa Garofalo Greta

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

TAG: ritardo del ciclo

Gravidanza al tempo del Coronavirus

L’associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani pubblica le risposte alle più frequenti domande che interessano le donne in gravidanza in questo periodo segnato dalla pandemia SARS CoV- 2

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