Un mutante in casa…mio figlio adolescente (parte 1)

Il figlio adolescente

Adolescente in casaL’adolescenza implica innumerevoli cambiamenti: fisici, psicologici, emotivi o comportamentali ma anche morali e sociali.
Alcuni di questi cambiamenti sono evidenti e repentini, come quelli corporei, legati alla maturazione dell’apparato riproduttivo e alla comparsa dei caratteri sessuali secondari, (specie nelle femmine), altri cambiamenti invece sono più sottili, meno visibili agli occhi, e riguardano lo sviluppo psicologico, cognitivo e morale del ragazzo.
In realtà si tratta di un lungo ciclo di transizione dall’infanzia all’età adulta intervallato da diversi passaggi evolutivi anche dolorosi legati ad una serie di perdite da intendere come veri e propri lutti.
Il lutto più faticoso è senza dubbio rappresentato dalla perdita dell’immagine corporea e del ruolo infantili. La nostra stessa società non assegna un ruolo ben preciso a questi ragazzi, specie dei cosiddetti preadolescenti (9-12 anni di età), che non sono più bambini ma non ancora adulti, confinandoli in una zona d’ombra di marginalità sociale. Il vissuto di esclusione viene gestito dai ragazzi con atteggiamenti e comportamenti atti a compensare questi vuoti; ad esempio scimmiottando alcuni caratteri tipici degli adulti (seduttività, trasgressioni di vario genere: fughe da casa, piccoli furti, primo uso di sostanze, prime esperienze sessuali) mostrando una certa spavalderia e talvolta aggressività verso un mondo di adulti, tanto desiderato ma anche fonte di paure perché sconosciuto. In altri casi invece il disagio è espresso in comportamenti meno dirompenti ma pur sempre da non sottovalutare; ad esempio una particolare attenzione a supposti difetti fisici (corpo, magrezza) oppure ancora a disturbi dell’umore o psicologici che iniziano a manifestarsi proprio in occasione delle prime grandi richieste provenienti dal mondo esterno, basti pensare alla prima e importantissima scelta della scuola superiore.
Spesso i genitori, non sono preparati emotivamente ad affrontare questa vera e propria metamorfosi, a 360°, confondendo alcuni segnali della crescita del ragazzo, da un lato, per “capricci” o “stravaganze”, dall’altro a non riconoscere o sottostimare alcuni campanelli d’allarme di un disagio meno palese ma pur sempre di grande sofferenza. Il rischio consiste nell’assumere atteggiamenti poco adeguati per consentire ai propri figli di transitare serenamente verso la successiva condizione di giovane adulto.
La terapia psicologica con gli adolescenti è finalizzata a sciogliere quei blocchi che si potrebbero incontrare lungo il percorso di crescita del ragazzo e trasformarli in occasioni per scoprire aspetti nuovi del proprio figlio e di sé come genitori (ma non solo) in un viaggio che sia veramente congiunto tra genitori e figli insieme.

Dott.ssa Elena

Psicologa

Tag: adolescente



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